lunedì 25 ottobre 2010

Fosbury (#5)

Virginia: "Senti, Lucca Comics bandisce un concorso. Il tema è lo sport. Lo facciamo?"
Umberto: "Mah, io una mezza idea ce l'avrei..."

"Fosbury" è un tipo di salto. Fu inventato alla fine degli anni '60 da un inglese, tale Dick Fosbury. Si parla di atletica leggera, salto in alto. A Fosbury venne in mente di saltare dando le spalle all'asta orizzontale, in modo da darsi più slancio in verticale sfruttando una migliore distribuzione dei pesi del corpo umano.
Fosbury (la nostra vignetta) nasce nei giorni di un viaggio. Nasce davanti all'East Side Gallery, dinnanzi al Muro di Berlino. Un muro dannatamente difficile e complicato – da capire, raccontare, spiegare.

"Pensa che bello se una bambina lo saltasse come si fa nel salto in alto. Così, semplicemente".

Una bambina: quanto di più puro e ingenuo e distante ci potesse essere da quella cosa, nata e voluta contro. Contro la libertà, contro la volontà, contro l’uomo.
Diventa berlinese, questa bambina, si toglie la salopette per indossare il più berlinese dei simboli, la Porta di Brandeburgo.
Si allena per un immaginario meeting di atletica fissato il 9 novembre – la data del giorno in cui il muro cadde. Si allena per 160 km (la lunghezza totale del muro) sul lungo Sprea. Si allena per essere libera.
È assurda e meravigliosamente naif, quella bimba: la frase di Reagan, “Tear down this wall”, non serve più.
Non c’è nulla di più facile, di più naturale, che saltare il Muro di Berlino con un ingenuo, splendido salto in Fosbury.


(clicca per ingrandire; se non basta, premere insieme "ctrl" e "+")


Non osavamo sperare in nulla, partecipando a Lucca Comics. Ci pareva un festival troppo grande per noi. Invece, con nostra grande gioia, ci siamo classificati. Nessun premio, nessuna menzione speciale: ma siamo stati nei 32 selezionati, a fronte di una concorrenza decisamente agguerrita.
Ne siamo molto orgogliosi.
Giovedì partiamo per Lucca, dove andremo a presenziare alla consegna dei premi ed applaudire i vincitori.

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