sabato 25 dicembre 2010

venerdì 24 dicembre 2010

Regali di Natale (#18)



Non dite che non l'avete mai pensato, di fronte alle settemila pubblicità di rasoi elettrici sotto Natale.


(P.S.: Auguroni!!!)


eMMeKappa

martedì 21 dicembre 2010

La nostra casa sull'albero (#11 bis)

(segue)


No, non era un caso. Il caffé sulla  finestra stava lì apposta, indizio o dedica in pectore poco importa. Con le due illustrazioni terminate e il layout rivoltato come un calzino, la vignetta ha assunto la forma stabilita dal progetto grafico, e può dirsi terminata.
Resta da spiegare cosa c'entrano libri e croissant, pagine e caffé. Presto detto: è il nostro piccolo pensiero per Luca, Elisa e tutta la combriccola del Coffee Book di Sestri Levante, che ha aperto i battenti nella giornata di ieri sotto un cielo assai poco clemente.
La vignetta è stata scritta alla stazione di Sestri, di getto. Poi ci siamo messi a lavorarla, limarla e aggiustarla: è il nostro primo "prodotto con dedica", e speriamo che porti gran gran fortuna a tutti i baristi-librai.
Pensa che bello, poter mettere nel curriculum che abbiamo realizzato nientemeno che un amuleto!

Un abbraccio ragazzi!
Umberto e Virginia

venerdì 26 novembre 2010

Esercitazione di anatomia (#16)

Così, tanto per cambiare un po'.



Chi canta gli umili si sforza in una ricerca ossessiva, quasi una catarsi di sé.
Invece un soppalco si mostra nella sua polvere, nel tessuto gelido
e avvizzito di un piumone trapuntato.
Il giorno che smise di fumare non aveva calcolato l'attesa.
I minuti snervanti tra un'ora e l'altra di amore.
Non sempre i fedifraghi sono puntuali.

(Ispirato da: Civardi G., Il nudo femminile - Repertorio iconografico, Cornaredo (Mi), Il Castello, 2007)

sabato 20 novembre 2010

La nostra casa sull'albero (#11)

 Siamo relativamente in tabella di marcia. Ecco qui la striscia numero 11.


Dettaglio: nella prima vignetta c'è un caffè fumante. Solo un caso?


(continua...)


eMMeKappa

mercoledì 17 novembre 2010

Estrapolando (anteprima)

Virginia è a godersi Londra, nei giorni in cui su Oxford Street stanno montando le luci di Natale. Ma prima di partire ha terminato qualche striscia e illustrazione che vedranno la luce ufficiale nelle prossime settimane.
E così, mentre l'artista se la spassa in Albione, lo sceneggiatore pubblica una piccola Giò, giusto per ravvivare un po' il blog ché se no sembra il due novembre perenne.



Tra qualche giorno la striscia completa (speriamo).

eMMe

lunedì 1 novembre 2010

Di ritorno da Lucca Comics 2010 (# 10)


Post vignettam: un grande grazie ai maestri Roberto Totaro, Sauro Ciantini, Deco, Grillo e Andrea Vivaldo per la gentilezza e per i preziosi consigli (leggasi: le mazzuolate) dati a noi, illustri sconosciuti.
Ne faremo tesoro.

mercoledì 27 ottobre 2010

Keith Haring (#6)

Un amico era impegnato, all’inizio di settembre, in una spassionata (e appassionata) apologia di Keith Haring. Confesso che ne sapevo ben poco dell’artista newyorkese, ma con 10 minuti di wikipedia ho taroccato quasi credibilmente l’esperienza che solo qualche anno di storia dell’arte (o di autentico interesse) concede.
Così mi son fatto un’idea su chi fosse Haring, come disegnasse e cosa volesse trasmettere con le sue linee arzigogolate.


(clicca per ingrandire; se non basta, premere insieme "ctrl" e "+")

Ma l’aneddoto della pittura-prigione, con l’artista chiuso in un angolino, era troppo goloso. E quindi, con un colpetto qua e uno là, il meccanismo umoristico è scattato piuttosto facilmente.

eMMe

Piuttosto facilmente”, dice lui! Per carità, verissimo: peccato una piccola “dimenticanza” nella sua bella presentazione, ossia lo stacco cui mi ha obbligata tra lo stile della vignetta uno e tutte le altre – e non c’è stato verso di trattare. Quindi mi son messa a studiare un po’ lo stile di Haring, ben consapevole che imitare Keith non era forse la mossa più produttiva né furba. Mi son concessa qualche variazione sul tema, chiamiamola così.

Kappa




lunedì 25 ottobre 2010

Fosbury (#5)

Virginia: "Senti, Lucca Comics bandisce un concorso. Il tema è lo sport. Lo facciamo?"
Umberto: "Mah, io una mezza idea ce l'avrei..."

"Fosbury" è un tipo di salto. Fu inventato alla fine degli anni '60 da un inglese, tale Dick Fosbury. Si parla di atletica leggera, salto in alto. A Fosbury venne in mente di saltare dando le spalle all'asta orizzontale, in modo da darsi più slancio in verticale sfruttando una migliore distribuzione dei pesi del corpo umano.
Fosbury (la nostra vignetta) nasce nei giorni di un viaggio. Nasce davanti all'East Side Gallery, dinnanzi al Muro di Berlino. Un muro dannatamente difficile e complicato – da capire, raccontare, spiegare.

"Pensa che bello se una bambina lo saltasse come si fa nel salto in alto. Così, semplicemente".

Una bambina: quanto di più puro e ingenuo e distante ci potesse essere da quella cosa, nata e voluta contro. Contro la libertà, contro la volontà, contro l’uomo.
Diventa berlinese, questa bambina, si toglie la salopette per indossare il più berlinese dei simboli, la Porta di Brandeburgo.
Si allena per un immaginario meeting di atletica fissato il 9 novembre – la data del giorno in cui il muro cadde. Si allena per 160 km (la lunghezza totale del muro) sul lungo Sprea. Si allena per essere libera.
È assurda e meravigliosamente naif, quella bimba: la frase di Reagan, “Tear down this wall”, non serve più.
Non c’è nulla di più facile, di più naturale, che saltare il Muro di Berlino con un ingenuo, splendido salto in Fosbury.


(clicca per ingrandire; se non basta, premere insieme "ctrl" e "+")


Non osavamo sperare in nulla, partecipando a Lucca Comics. Ci pareva un festival troppo grande per noi. Invece, con nostra grande gioia, ci siamo classificati. Nessun premio, nessuna menzione speciale: ma siamo stati nei 32 selezionati, a fronte di una concorrenza decisamente agguerrita.
Ne siamo molto orgogliosi.
Giovedì partiamo per Lucca, dove andremo a presenziare alla consegna dei premi ed applaudire i vincitori.

E la luce fu


Yannick: per ora prendetelo così com'è. Ha sette anni: tanto vi basti.