Pioggia di China: La nostra casa sull'albero (#11)

sabato 20 novembre 2010

La nostra casa sull'albero (#11)

Siamo relativamente in tabella di marcia. Ecco qui la striscia numero 11.

Dettaglio: nella prima vignetta c'è un caffè fumante. Solo un caso?

(continua...)

eMMeKappa

1 commento:

Unknown20 novembre 2010 alle ore 11:46
Disclaimer: critico solo perché così vuole la Virgy, o almeno così ha dato a intendere.

A mio non così modesto parere, la seconda e la terza vignetta sono troppo scollegate. Forse sarebbe stato meglio mettere lui nella seconda con una mano allungata verso il basso, in modo da far capire cosa sta per fare. Nella terza, invece, i libri in caduta sono un po' troppo pochi e sembrano quasi galleggiare piuttosto che cadere: migliora la cinetica, e già che sei lì vedi di far qualcosa per l'espressione di lei, che mi convince punto.
Riguardo i testi, invece, Quasi tutto bene. Aggiungerei un "è solida" nella seconda e un "e tu" nella quarta, ma nulla di più.

Torno a ripetere, colpa della Virgy. Comunque bellino.
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“Tu scrivi, io disegno”.

“Agli ordini, signorina Chiabotti”.

Inizia così, è maggio 2010. Dopo qualche vorticosa chiacchierata in chat Virginia e Umberto, compagni di liceo (“Ma io sono più giovane”, ci tiene a sottolineare Virginia), decidono di lavorare insieme.

Virginia Chiabotti, classe 1990, è la disegnatrice. Dopo aver fatto brillare gli occhi a un paio di professori di disegno, ha deciso di provare a fare sul serio. Adora: i giochi di ruolo, le novelle fantasy, tutto quello che va nello spazio, i libri di storia grossi, polverosi e noiosi, ValentinoRossi (tutto attaccato). Detesta: i suoi ricci atroci, il suo sceneggiatore quando scrive che i suoi ricci sono atroci, chi le ricorda quanto è permalosa, essere guardata mentre disegna.

Umberto Mangiardi, classe 1988, è quello che scrive. Non ci può ancora credere: tutte le sue idee malsane, tra humor nero e personaggi isterico-complessati-compulsivi et cetera hanno trovato qualcuno che le metta su carta e china. Visto che siamo in tema di giochini: ama il pesto alla genovese, gli sport in genere, i gruppi progressive. Detesta: tantissime cose, tra cui spicca l’avere gente che legge da dietro mentre scrive, appollaiata sulla sua spalla nemmanco fosse la Morte in persona. D’altronde, in qualcosa i due dovevano pure assomigliarsi…

p.s.: eMMeKappa? Sì, eMMeKappa.

Semplice, a farci caso: salta fuori dall'unione - stilizzata - delle iniziali dei due cognomi. Ma noi per darci un tono diremo che volevamo citare la vignettista Ellekappa, nonché il progetto MK-ultra nonché mamma mia quanto siamo bravi a trovarci giustificazioni a posteriori...